Biagio Magliani espone: “Sogni e riflessi”
Dal 1 agosto al 20 agosto 2020
Galleria Maccagnani Lecce
Orari: tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00, e dalle 16:30 alle 22:30, free entry
Il pensiero guida che l’autore esprime, essenziale per comprenderne il percorso creativo, con parole che non si perdono nel vuoto, è illuminante, lo scrive sulla sua pagina social: «L’osservazione è sempre stata un passaggio indispensabile nel processo creativo delle mie opere.
Osservare equivale a scindere la realtà dai fronzoli illusori dell’impatto, spogliare l’oggetto dalle sue congetture, ricercare l’essenza per poter vivere in totale soddisfazione, la completa geometria di ciò che appare.
La tela diviene dunque il mezzo, il diaframma imprescindibile che delimita l’oggetto dal suo riflesso grafico: il dipinto.
La rappresentazione è il riverbero sentimentale, traumatico e concreto di questo processo analitico, il risultato della mia indagine.
Il contesto vivido della realtà enfatizza attraverso l’opera, la mia posizione obliqua verso l’inspiegabile, verso il crudo iperrealismo ancora colmo di misteri e supposizioni.
L’interpretazione dell’io, nel silenzio terrorizzante della natura, si tramuta quindi in sogno, in esperienza onirica parallela all’immanente.
Sogno e riflesso sono le due dimensioni in cui giostra l’uomo nel contesto quotidiano, l’ossimoro primo che scandisce le nostre vite».
Cibo, paesaggio e valori universali

La mostra sarà un distillato di valori universali, di essenza delle cose, di detto e non detto, caratteri, questi, distintivi e distinguibili dell’arte di Biagio Magliani. “Sogni e Riflessi” della sua umanità, la nostra, del suo tempo, il nostro! Mi faccio una domanda, mi concedo anche una risposta: «Perché l’uomo si esprime ancora attraverso il cibo»? E’ l’elemento, o il fenomeno come direbbe I. Kant, che meglio esprime, insieme al paesaggio, la nostra natura, la nostra storia … le nostre origini. Un elemento banale per la critica dell’arte di oggi … un elemento che induce ad astrarre, dico io, … un carattere questo, inteso come tratto distintivo, concesso solo a poche opere pittoriche; una paletta di fico d’india spezzata, lacerata e inchiodata sulla parete scrostata di una società stanca, affaticata dal superfluo, che cerca le proprie origini: chi siamo, da dove veniamo, ma soprattutto dove stiamo andando? … Ebbene, a queste sollecitazioni contemporanee voglio rispondere con un «io mi muovo», #iononrestoacasa, ma vado ad ammirare la mostra leccese di Biagio Magliani, vado a conoscere l’Artista e la rara bellezza delle opere esposte, uniche nel loro significante!
Italo Greco

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In copertina Biagio Magliani e l’opera “Arabo baio“, cm. 200×200, olio su tela
Credit Ph. Luca Magliani