Antonio Bonatesta, “Bozzetti di Viaggio”

Antonio Bonatesta, self-taught landscape painter born in Milan and living in Lecce (Salento), was artistically trained as a graffiti-writer. His pictorial research is indebted to his job as a researcher in Contemporary History. This element puts him in communication with the late 18th-century Apulian post-Impressionist landscape painting school, which however he tries to innovate through a pragmatic, intellectually honest, non-elegiac, non-aestheticizing approach. This goal is pictorially rendered through a Gestalt setting, devoted to enhancing the perception rather than a slavish representation of the reality.

Si è appena conclusa la mostra leccese di Antonio Bonatesta, sua prima personale di pittura nel capoluogo salentino, e l’artista, messi da parte per un attimo pennelli e tavolozza, si abbandona con noi a una riflessione su passato presente e futuro, il suo tempo, e probabilmente anche il nostro. Come il titolo della mostra, “Bozzetti di Viaggio“, che ricorda l’opera in due volumi dell’illustre salentino Cosimo De Giorgi, l’arte di Bonatesta è figlia del passato, strizza l’occhio al presente, esortandolo a non addormentarsi sulle immagini social, e guarda al futuro con animo fiducioso. Lo abbiamo incontrato alla mostra allestita presso la Galleria A.R.C.A. e gli abbiamo chiesto di scrivere un articolo per noi, di parlare di sé, della sua arte, delle emozioni di un artista … “La redazione“.

Sono un autodidatta che ha potuto beneficiare di un contesto familiare educato all’arte, aspetto che mi ha consentito di sviluppare una connaturata sensibilità verso le diverse forme di rappresentazione visuale. Il mio percorso di formazione artistica e lo stesso approdo alla pittura a olio sono debitori, dunque, non di studi accademici o della frequentazione di laboratori d’arte, quanto di due specifiche esperienze intellettuali: da una parte, la lunga militanza giovanile nel movimento del graffiti-writing – ciò che nel linguaggio comune le persone indicano come “murales”; dall’altra, la mia attuale professione di ricercatore universitario e di storico contemporaneista.

Villa Sticchi al crepuscolo“, olio su pannello telato, 20×30 cm, 2019

La prima di queste esperienze mi ha consentito di acquisire una padronanza “intuitiva” dei problemi di base come la composizione, la prospettiva e il controllo del cromatismo. La seconda si è rivelata forse ben più rilevante, costituendo il vero e proprio innesco della mia esigenza di pervenire alla rappresentazione del paesaggio salentino. Nella mia pittura, lo storico invade infatti molte volte il campo dell’artista, come accade ad esempio nella ricerca di un dialogo con la tradizione pittorica del paesaggismo pugliese e salentino di scuola napoletana e post-impressionistica – Casciaro, Sidoti, Ciardo, Palumbo, Pagliano, Buscicchio – che avviene non tanto e non solo sul piano pittorico e stilistico, quanto su quello dei modi attraverso cui la poetica di questi artisti ha contribuito a costruire l’identità del territorio.

Mura urbiche. Omaggio a Sidoti

Posso dunque affermare che, per quanto mi riguarda, la pittura costituisce la prosecuzione con altri mezzi dell’interesse per la storia del territorio e delle sue trasformazioni, attraverso la mediazione del paesaggio, inteso non in termini mistificatori e naturistici, ma come il precipitato delle stratificazioni sociali, economiche e culturali, dei segni e dei significati inscritti su di esso dalle società.

Specchia dell’Alto. Masserie fortificate “Reca” e “Mosca” alla luce del pomeriggio“, olio su tela, 50 x 70 cm, 2020

Da qui il bisogno di un paesaggismo pragmatico, intellettualmente onesto, non elegiaco, non estetizzante, scrutatore tanto del bello quanto dell’irregolare, dei “tasselli fuori mosaico”, tanto per citare il mio amico, ricercatore e poeta, Alessandro Cannavale. In questo senso, la mia pittura non sfugge al confronto con il dato reale, lo affronta e tenta di metabolizzarlo, scende quasi a patti con un approccio documentaristico. L’intento è quello di suturare gli strappi aperti, nel rapporto dell’arte con le masse, dal solipsismo avanguardistico, rigettando al tempo stesso l’ossessione borghese per l’armonia, vettore di una certa idea di ordine sociale.

Arenili nei pressi di Cerano“, olio su pannello telato, 25×40 cm, 2019

In termini pittorici, questa difficile mediazione è ricercata tramite un approccio gestaltico, votato alla resa non della visione quanto della percezione, attraverso l’abolizione del disegno e del bozzetto preparatorio, il ripudio del bordo, un rapporto asimmetrico tra centro e margine nella costruzione della scena, la scomposizione della pennellata per mezzo della macchia e del sovraccarico materico, del rullo, della gomma e della spatola (queste ultime acquisizioni provenienti dalla scuola paesaggistica americana, in primo luogo Jeremy Mann, Lindsey Kustusch e Nate Ross). Questi processi contribuiscono a rendere la mia pittura strutturalmente ambigua, dotandola di differenti contegni: sincera e rassicurante da lontano, inquieta da vicino.

I miei prossimi obiettivi consistono in una robusta immissione di pittura en plein air, come ulteriore fare di crescita e di destrutturazione/inibizione dei meccanismi impliciti di controllo razionale del momento creativo.

Antonio Bonatesta

 ph. Alberto Pepe

Locandina della mostra

Antonio Bonatesta, peintre paysagiste autodidacte né à Milan et résidant à Lecce (Salento), a reçu une formation artistique de graffeur. Ses recherches picturales sont redevables à son travail de chercheur en histoire contemporaine. Cet élément le met en communication avec l’école de peinture de paysage postimpressionniste des Pouilles de la fin du XVIIIe siècle, qu’il tente cependant d’innover par une approche pragmatique, intellectuellement honnête, non élégiaque et non esthétisante. Cet objectif est rendu picturalement à travers un décor de Gestalt, consacré à l’amélioration de la perception plutôt qu’à une représentation servile de la réalité.

L’articolo è proprietà dell’autore ed ogni riproduzione è severamente vietata (L/22/4/1941 n°633 e relative modifiche) eccetto nei casi previsti dalla legge.

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